Piccolomini si sofferma su una figura che gli consente di approfondire il tema della felicità coniugale e del desiderio passionale: racconta le vicissitudini matrimoniali della contessa di Hainaut, Olanda e Zelanda, Giacomina.

Giacomina di Hainaut, Historical Museum of The Hague, L’Aia, Paesi Bassi.

La donna, descritta da Pio II come una principessa bellissima, trovandosi a conversare di tematiche amorose con Umfredo Plantageneto, duca di Gloucester e fratello del re d’Inghilterra, confessa la sua infelicità matrimoniale. Giacomina era infatti sposata con Giovanni IV di Brabante, Delfino di Francia, dal 1418; unione avvenuta per consolidare le alleanze politiche, ma che si rivelò fallimentare, portando all’annullamento nel 1422.

Edward Van Even, Jean IV de Brabant, in Louvain dans le passé et dans le présent, 1895, p.550 da un dipinto eseguito nel 1422.

Nei Commentarii Piccolomini rivela i motivi dello scontento della contessa: il marito era frigido e impotente, per questo non poteva consumare il suo matrimonio. Il duca di Gloucester, allora ancora scapolo, e, secondo Enea Silvio, di bell’aspetto, credeva che la donna fosse sciocca poiché sposata con un uomo di scarsa virilità, in un matrimonio che non poteva essere definito tale. Decide quindi di proporsi come suo marito per soddisfarla.

La donna, che desiderava unirsi ad un uomo ed essere madre, accetta la possibilità che le viene offerta, ottiene il divorzio dal precedente matrimonio, e sposa Umfredo Plantageneto.

Jhon Tablot, Umfredo Plantageneto duca di Gloucester, in Talbot Shrewsbury Book, 1444. British Library Royal, Londra. 

Attraverso la nuova unione Giacomina trova il sostegno dell’Inghilterra per difendere i suoi domini, l’Olanda e la Zelanda, entrando in conflitto con Filippo il Buono, duca di Borgogna e suo parente, che ambiva a questi possedimenti. Egli, infatti, in mancanza di una discendenza della contessa, ne avrebbe ereditato i territori; l’uomo decide quindi di intromettersi nella dinamica coniugale di Giacomina e ordina al duca di Gloucester di lasciare la donna, accusandola di adulterio.

La dinamica intima e privata di Giacomina di Hainaut si intreccia e sottostà alle vicende politiche maschili: inizia una guerra tra Filippo e Umfredo Plantageneto. Negli scontri tra i due si inserisce anche papa Martino V, che si limita però a dichiarare la donna adultera per screditare l’unione con il duca. La lotta si conclude con la sconfitta del Plantageneto e la perdita dei territori della contessa, che passano nelle mani di Filippo.

La singolarità della figura della donna emerge nella sua decisione di non accettare un matrimonio infelice e privo di prole, scegliendo l’unione con un altro uomo e ottenendo un divorzio, evento insolito per il contesto del XV secolo. Tuttavia, è palese che per l’epoca tali scelte appaiano audaci e sfrontate, sono infatti l’oggetto della condanna di Giacomina.

PICCOLOMINI, Commentarii: Libro IX, cap XIV.