Sarah HUTTON | University of York

Si è concluso martedì 6 maggio il IX ciclo di seminari sull’Umanesimo Adriatico, con lo stimolante intervento di Sarah Hutton (University of York) sulla figura del filosofo e medico inglese John Finch (1626-1682).

Dalla presentazione della sua biografia è emersa la pluralità ed eterogeneità di interessi che lo caratterizzava e che si riflette nella sua opera; definito ‘virtuoso’ in quanto non rientra all’interno di una categoria specifica o competenza univoca, la natura che più si adatta alla sua attività e personalità è quella di umanista. Immerso nella vita intellettuale italiana, aveva studiato medicina a Padova e nel 1655 era diventato professore di anatomia a Pisa, entrando a far parte dell’Accademia del Cimento. Dal 1672 al 1681 lo troviamo invece come ambasciatore in Turchia.

Come ha evidenziato la relatrice, l’approccio umanistico di questo personaggio si manifesta soprattutto nel suo lungo trattato composito, un manoscritto rimasto ignoto e mai pubblicato. Il testo infatti si costituisce di commenti riguardanti le più variegate questioni, come quelle musicali, artistiche e antiquarie, includendo una vasta gamma di materie (scienza, poesia, filosofia, medicina et al.). Affiora una visione materialistica della natura, antropocentrica e fondata sull’osservazione. Per John Finch la conoscenza è una forma di alterazione interiore derivante dai sensi: For all knowledge is either an inward alteration from the present outward affection of the ‘Sensorium’ or organ of sense or else the memory of some alteration before perceived.

Un altro aspetto che mostra come la concezione di Finch sia quella di un medico umanista è il rispetto per l’antichità: le numerose citazioni di autori come Aristotele, Platone, Plutarco, Machiavelli, non hanno una semplice funzione ornamentale, ma risultano dall’assunto per cui la medicina ha origini antiche.

Grazie a tutte e a tutti per la partecipazione e appuntamento alla prossima stagione.