È giunta alla sua XI edizione la Giornata di Studi Codex, iniziativa scientifica ormai divenuta un punto di riferimento per gli studi sul patrimonio manoscritto e per le prospettive interdisciplinari che continua a sollecitare. Inserita nel programma delle celebrazioni per i 650 anni della morte di Giovanni Boccaccio (1375–2025), la Giornata Codex 2025, svoltasi nei giorni 24 e 25 novembre presso la S.I.S.M.E.L. – Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino di Firenze, in collaborazione con l’Ente Nazionale Giovanni Boccaccio, è stata interamente dedicata all’Itinerarium Boccaccianum.

Il Convegno ha rappresentato un’importante occasione di confronto sulle modalità di trasmissione e ricezione delle opere boccacciane, con particolare attenzione alle nuove prospettive offerte dalle digital humanities. Nel corso dell’iniziativa è stato infatti presentato il nuovo atlante interattivo dell’Itinerarium Boccaccianum, uno strumento progettato per ricostruire itinerari di luoghi, copisti, testi e tradizioni legati alla fortuna delle opere di Boccaccio in Italia.

I lavori si sono aperti nel pomeriggio di lunedì 24 novembre con i saluti istituzionali, sotto la presidenza di Agostino Paravicini Bagliani, seguiti dall’intervento di Silvia Fiaschi, Gian Mario Filelfo lettore di Boccaccio, che ha inaugurato ufficialmente la Giornata, affrontando il tema della ricezione boccacciana nel Quattrocento, attraverso il ruolo di Gian Mario Filelfo come lettore e mediatore delle opere di Boccaccio. La prima sessione ha poi ospitato contributi di forte taglio interdisciplinare: Riccardo Saccenti ha analizzato il rapporto tra Boccaccio e la tradizione aristotelica; Valerio Gigliotti ha proposto una lettura dell’opera boccacciana nel prisma della cultura giuridica medievale; Valeria Mangraviti ha infine ricostruito i fermenti culturali della Firenze del secondo Trecento, con particolare attenzione al ruolo del greco nel contesto boccacciano.

La seconda giornata, martedì 25 novembre, presieduta da David Speranzi, ha visto la partecipazione – per il team di Philelfiana – di Giorgia Paparelli, con un intervento dedicato a Boccaccio nelle Marche fra Tre e Quattrocento, che ha presentato nuove acquisizioni sui percorsi di tradizione e ricezione dell’opera boccacciana in ambito adriatico. Un contributo che si inserisce pienamente nelle linee di ricerca di Philelfiana, da sempre attenta alla circolazione dei testi e delle reti culturali. Sono seguiti gli interventi di Anna Rita Fantoni, sulla Biblioteca Medicea nella politica culturale di Cosimo I, e di Gabriella Pomaro, che ha illustrato in dettaglio l’atlante interattivo dell’Itinerarium Boccaccianum, mostrando le potenzialità dello strumento per lo studio visuale e dinamico delle tradizioni testuali.

Il Convegno si è concluso con una tavola rotonda dedicata alle finalità e agli impieghi di un atlante della cultura medievale, alla quale hanno preso parte Paolo Chiesa, Teresa De Robertis, Giovanni Fiesoli e Lucia Pinelli, offrendo un confronto ampio e articolato sulle prospettive future delle digital humanities applicate agli studi medievistici.

L’XI edizione della Giornata Codex ha ribadito con forza il valore della sinergia tra ricerca filologica, storia della cultura e sperimentazione digitale, confermandosi come uno spazio privilegiato di confronto tra tradizione degli studi e nuove metodologie. In questo quadro, la partecipazione della Prof.ssa Silvia Fiaschi, responsabile scientifica di Philelfiana, ha rappresentato un momento centrale e altamente rappresentativo dell’identità del progetto. Accanto a questa presenza, il contributo di Giorgia Paparelli, membro del team, ha testimoniato la vitalità delle ricerche in corso all’interno della comunità di Philelfiana e la piena integrazione delle nuove generazioni di studiose in un contesto di dialogo scientifico di alto profilo. Infine, queste giornate ospitate dalla S.I.S.M.E.L. di Firenze hanno consolidato e rafforzato in modo significativo la collaborazione tra Philelfiana e la Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino, aprendo nuove prospettive comuni di ricerca, sperimentazione digitale e valorizzazione del patrimonio manoscritto.