Per una rilettura del canone letterario adriatico fra Quattrocento e Cinquecento
Marcello GARZANITI | Università di Firenze
Marcello Garzaniti, che di recente ha pubblicato il volume Storia delle letterature slave. Libri, scrittori e idee dall’Adriatico alla Siberia (secoli IX-XXI), è stato il protagonista del terzo incontro del VII ciclo di seminari sull’Umanesimo Adriatico. Il suo intervento ha offerto una preziosa rivisitazione della letteratura italiana e balcanica in epoca umanistico-rinascimentale, partendo dalla radici, ovvero dalla rilettura del passato.
La riflessione ha preso avvio dalla storia del Mediterraneo, dal ruolo delle Repubbliche marinare all’interno di una realtà europea complessa, costituita da una rete di città in costante relazione, in cui il legame marittimo è stato l’elemento fondamentale. Sono poi seguite interessanti considerazioni sulle università più importanti, come Padova, Parigi, Praga e Cracovia, quali centri di convergenza di identità diverse che hanno portato alla nascita dell’idea di nazione.
L’analisi dell’ossatura della civiltà umanistica si è concentrata sulla tradizione cittadina, sulla borghesia mercantile bisognosa di notai e di una nuova cultura anticlericale, che poggiava sull’antichità classica e cristiana. La formazione della Res publica litterarum ha portato con sé la necessità di tramandare, difendere e custodire quel tipo di cultura, i cui protagonisti erano diventati i letterati, non più le città, e in cui i rapporti fra di essi si manifestavano attraverso gli scritti.
Distinguendo fra scrittura e letteratura, infine sono stati posti in rassegna i generi principali del canone proposto, come l’epistolografia, la storiografia, l’odeporica, la poesia e la lessicografia.
Grazie a tutte e a tutti per la partecipazione e appuntamento al 7 maggio con il quarto e ultimo seminario.