Mercoledì 13 novembre 2024 il celebre ritratto tolentinate di Francesco Filelfo, vera e propria icona civile e culturale della città d’origine dell’umanista, ha lasciato temporaneamente la sua dimora d’elezione – l’ufficio del sindaco – per trasferirsi a Firenze, presso l’Opificio delle Pietre Dure, dove per la prima volta verrà sottoposto a restauro secondo le più avanzate tecniche di analisi. Questo importante intervento, primo nella storia del manufatto, è stato possibile grazie all’azione sinergica del nostro gruppo di ricerca, che lo ha fortemente sollecitato, dell’Amministrazione Comunale di Tolentino che si è fatta carico delle spese di trasporto, della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le provincie di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, che lo ha autorizzato, dell’Opificio delle Pietre Dure, che se ne è fatto carico anche come caso di studio.
Il rilievo di questo pezzo, realizzato dal vivo e databile ai primi anni ’50 del XV secolo, era stato messo in evidenza da fondamentali contributi sviluppati in seno al nostro progetto e apparsi all’interno del volume Filelfo, le Marche, l’Europa: un’esperienza di ricerca del 2018 (in particolare dai saggi di Silvio Mara e di Mario Marubbi); ulteriori e importanti scoperte sono emerse da ricerche successive, presentate recentemente da Silvia Fiaschi a Vienna in occasione di un convegno internazionale su Paolo Giovio, e di imminente pubblicazione. Dall’operazione di restauro si attendono nuovi risultati, che certamente arricchiranno le evidenze scientifiche in campo artistico, letterario, storico e culturale.
Seguiremo da vicino la vicenda fornendo aggiornamenti in tempo reale. Sin da ora un’espressione di sincera gratitudine a tutti gli Enti coinvolti, in particolar modo alla Comunità di Tolentino e al Sindaco Mauro Sclavi, per aver creduto nel progetto, sostenenendo e rendendo possibile l’intervento, che avrà certamente una ricaduta positiva anche sul territorio.