Greti DINKOVA-BRUUN | Pontifical Institute of Mediaeval Studies, Toronto


Greti Dinkova-Bruun ha inaugurato il VII ciclo di seminari sull’Umanesimo Adriatico. Il suo intervento, dedicato alla fortuna delle versificazioni di Giuseppe Flavio in età medievale, ha portato la prospettiva adriatica del nostro progetto lungo l’orizzonte giudaico, attraverso una figura autoriale di fonadamentale importanza per la conoscenza storica di questa tradizione. In particolare, è stato sottolineato come lo scrittore abbia costituito una fonte al tempo stesso fondamentale e enigmatica, alle volte rappresentata, nell’iconografia, nelle sembianze di un esotico militare, di un pagano, di un evangelista, di un ebreo, di un profeta.

Le sue opere divennero presto un companion per la lettura della Bibbia, in quanto contenevano descrizioni e dati utili per arricchire la realtà storica veterotestamentaria. Se la narrazione biblica era stata riscritta in versi, già a partire dall’età antica e per tutto il Medioevo, presto anche i testi di Giuseppe Flavio (in particolar modo il Bellum Iudaicum) furono trasformati in poesia.

Da qui lo spunto per un excursus sulla tradizione della versificazione biblica e i relativi cambiamenti che il genere ha incontrato nel corso del Medioevo, passando da tecnica di memorizzazione, a strumento pedagogico, a escamotage giocoso.

Fra i componimenti illustrati, ricordiamo il De triumphis Christi, realizzato fra il 925 e il 937 dal cronachista francese Flodoardo di Reims, e la celeberrima parafrasi allegorica in versi della Bibbia realizzata da Petrus Riga, intitolato Aurora (1180-1200), conservato in ameno 470 manoscritti.

Vivace e stimolante è stato il dibattito seguito alla relazione, che ha visto interventi di studentesse, studenti e giovani ricercatori e ricercatrici, a conferma del rilievo di questa iniziativa progettuale, stimolante per il confronto e per la riflessione da punti di vista molteplici.

Grazie a tutte e a tutti per la partecipazione e appuntamento al 9 aprile con il secondo seminario.